
Per molti la città di Verona rappresenta una delle mete a cui non si può mancare e questo e´ dovuto a molte opere famose in tutto il mondo; come la casa di Giulietta e Romeo o l´ Arena…etc.,ma queste sono solo alcune delle opere artistiche presenti nel territorio veronese. Noi vi proponiamo due soluzioni alternative che sono meno famose , ma non per questo meno attraenti.
Monte Baldo
Il monte Baldo è un massiccio montuoso delle Pre-Alpi Gardesane di altezza pari a 2218m, adatto a coloro che cercano un´ attrazione che riguarda la montagna e la vita all´aperto, infatti questo monte offre una vista meravigliosa su uno dei più grandi e famosi laghi dell` Italia, ovvero il Lago di Garda. E´ perfetto anche per chi pratica parapendio; in cima alla vetta sono presenti più “stazioni” per usufruire di esso; e´presente inoltre una stazione sciistica e infine e´uno dei monti con percorsi molto belli per chi pratica Hiking.
Il monte Baldo è caratterizzato da una notevole individualità geografica. È costituito da una dorsale parallela al lago di Garda che si allunga per 40 km, tra il lago a ovest e la Vallagarina a est. A sud la dorsale è delimitata dalla piana di Caprino e a nord dalla valle di Loppio.
Struttura del monte:
La notevole presenza di rocce calcaree ha favorito molti fenomeni carsici, sono infatti visibili parecchi monoliti, conche e soprattutto doline, depressioni che si aprono verso grotte più profonde. Sono presenti inoltre diverse grotte; la più lunga è la grotta Tanella presso Torri del Benaco, di 362 m di sviluppo, e la più profonda il Bus de le Tacole, profonda 172 m. Sempre a causa del carsismo le sorgenti sono molto rare, escludendo il versante che dà sul lago di Garda, che presenta tra l’altro il fiume Aril, considerato il fiume più corto del mondo. Questo processo erosivo porta inoltre a numerose piccole frane e alla formazione di piccole piramidi di terra.
I passi principali del monte Baldo sono: passo Navene (1630 m), passo Crer (1812 m), passo di San Valentino (1390 m), passo Tratto Spino (1704 m), passo Cavallo (1582 m), passo Naole (1815 m), passo del Camino (2128 m), passo Prà Bestemà (924 m) e infine passo Scale (1248 m). Inoltre è presente un altopiano che si estende a un’altezza da 600 a 900 metri, affacciato a balcone sul lago di Garda. È noto per la coltivazione del castagno.
Grotta di Fumane
Il Riparo Solinas, attualmente noto come Grotta di Fumane, è localizzato sopra la località Ca’ Gottolo lungo la vecchia strada che va da Fumane alla frazione Molina, in provincia di Verona.
Il Riparo Solinas è stato strutturato come un insolito museo. Non ha accessibilità comoda per le persone diversamente abili per la sua localizzazione a centinaia di metri dal parcheggio più vicino e su una strada in forte salita. La struttura ha due entrate, la prima è diretta sulla strada con una struttura che permette l’entrata più alta possibile di luce naturale più un accesso secondario nella parte interna del bosco che permette di entrare nella parte alta della grotta evitando il percorso con scale a pioli. È in evidenza, e spiegato, lo scavo stratigrafico, datato col sistema del radio carbonio. Ogni strato è evidenziato con i reperti trovati: carboni, carcasse di animali con le relative zone di macellazione, le schegge e le selci, sostanze organiche e strumenti. Il riparo vero e proprio fu abitato in tempi più recenti e fu colorato con ocra rossa, con resti di più focolari.
Particolare importante è la presenza negli strati più recenti di una fossa usata come deposito dei rifiuti lasciando la grotta sgombra di essi, segno anche di come l’homo sapiens suddivideva lo spazio in zone più precise di quanto faceva il neanderthal.
Dalla parete si sono staccati disegni in ocra, tra i più antichi disegni mai eseguiti. Ad oggi ne sono stati identificati cinque, di cui un paio molto conosciuti. Il primo rappresenta un essere cornuto per il quale sono state avanzate diverse ipotesi tuttora discusse: potrebbe trattarsi di uno SCIAMANO(ipotesi molto discutibile) come di un semplice operatore rituale, con in mano un oggetto votivo, che non ha nulla a che fare con le pratiche sciamaniche, ma potrebbe anche essere una figura simbolica che sintetizza la sfera umana e quella animale, o una MADRE che tiene per mano un bambino, oppure un CACCIATORE con la preda. L’altro disegno raffigura un animale. Il riparo era abitato prevalentemente dalla primavera all’autunno con uno spostamento invernale in zone meno fredde.
Vista la recente scoperta, dovrebbe trattarsi dell’unico importante sito dove visita e ricerca coesistono.
